lunedì 11 maggio 2009

L’amore rivoluzionario


Introduzione


Mentre ero per strada in una trance vibrante

Mi sono chiesto cosa fosse l’amore rivoluzionario

Ho visto un po’ anche io la Madonna

Fermandomi sul bordo della tangenziale

Con teste geometriche

Di calcoli esoterici

Arti come sedie

Accatastate nei robivecchi

Di una complessità indescrivibile di vie d’ombra

Di strisce e quadri in variazioni di verde

I campi coltivati nella metropoli romana.


Ti dirò:


Difficilissimo come un enigma

Darci un capo una coda a sta roba

In cui tutte le idee e le persone tirano avanti

Ognuna foglia d’erba promessa quercia

Ognuna nel frammento di specchio infranto

Solo e vicinissimo a non esserlo

Nella mano di un vetraio profetico.


Mi dirai:


Sembra la storia di quel serpente

Lungo sette miglia,

Ma il serpente di cristallo

Infranto sul pavimento.


Stanotte, quando sarò sbronzo,

Chiedimi cosa sia l’amore rivoluzionario,

Traccerò un labirinto nella polvere amara

Della tua fantasia annoiata

Ti mostrerò mano nella mano la strada

Che avevo anche io dimenticato.

Riconoscendoti in una strofa,

Vagirai eccitata.


Tu sei la regina

Di questo amore rivoluzionario!


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