martedì 12 maggio 2009

Primo Amore Rivoluzionario

La regina degli orti
Con la nuca sotto i ponti
Senza poter parlare
Prega eroiche corti
Nell’aria s’incendia
La sua voce eleusina
Contro il gelo dell’ ingiustizia.


Nei turiboli di Ottobre
Stato allucinatorio venutami
Ad immagini cruente mostrare
Per via d’incensi d’erbe segrete
Debiatura d’Orti romani.
Sotto i ponti lugubri
Ceneri balsamiche
S’avvolgono al vento
In vampate di svenimento
Diroccando la difesa dei sensi.

Canne, lance, lamiere a mura di scudi
I bastioni della tangenziale assediamo.

Sono druidi in vesti d’armi
Spaventapasseri, sacerdoti sbiellati.
Con i piedi nel fango,
All’orda d’insetti, di galline e gatti randagi
“Assaltiamo i bastioni del A24!”
Gridano esaltati.

Sono torpidi gli sguardi delle lucertole
Disertano ordini sanguinosi
Ben poco marziali le galline
Strabiche inseguono formiche
Rifuggiate in ventri di navi sotterranee
Dove banchettare al vicino inverno
In un sabba cunicolare.

Il generale con la testa di secchio bucato
Già teme per il suo onore.

“Così alla guerra non si può di certo fare!
Si accoppiano gli insetti in volo invece di bombardare,
Mentre gatti s’assaltano tra di loro.
Questo amore, farà la rivoluzione da solo?”

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